Val Maira... Il cuore preso a due mani. Altra avventura insoliti soci, Stefano è una nuova conoscenza e con Gianni so gia come andrà a finire... fatica e meraviglia. Una coincidenza, una telefonata, una proposta 3 messaggi in chat ed eccomi in macchina in direzione Piemonte. Venerdì al tramonto l'autostrada scivola via tra lampi, fulmini e saette, in pratica il “diluvio” l'autunno spinge di prepotenza. In serata ai piedi della vallata, anche se il peggio sembra passato, continua a piovere finemente. Nella mia mente si affolla un'immorale coltre fumosa di pessimistici ominidi grigi che mi pungola, sostenendo le ragioni del No. Le ragioni del: dovevi startene a casa tua, vedrai che quelli vanno come i treni, vedrai che hai dimenticato a casa ciò che ti è indispensabile, pioverà.... Il sedile dell'auto si fa sempre più scomodo, un cuscino di spine. A Dronero, scavalco il torrente Maira per la prima volta, senza potermi immaginare che avrei bevuto dalle sue sorgenti di li a poche ore. Traguardando dai vetri umidi scorgo un borgo splendido, anche stanco, che in pochi fugaci sguardi mi fa capire che da quel punto in avanti, nella mia auto, tutto sarebbe cambiato. Mi sento già meglio, ancora mio agio. All'improvviso la strada si stringe, diventa nodosa, sale.... la pianura si fa montagna. Il fastidio si placa il pessimismo si spegne e se ne va, lascia il posto alla voglia di arrivare, alla voglia di pedalare. SP422 dopo Dronero, scorrono: San Damiano, Adreccio, Macra, Maddalena, Prazzo... Gli spioventi delle case, nei borghi, invadono la sede stradale in un continuo spintonarsi di dentro e fuori... qui il tempo si è fermato a chissà quando, rustico e selvaggio; arrivo ad Acceglio È gia domani, sveglia prima dell'alba ore 7.00 in sella e via. Cielo terso meteo perfetto, si pedala, si spinge, si porta, e ancora si porta e poi si spinge, si fatica, poi la discesa... rimando alle foto e ai video, non mi sento in grado di commentare. Alla val Maira ho dedicato un sabato ed una domenica, Lei mi ha preso il cuore e lo ha stretto con due mani. Ne è uscito un infuso di passione ed amore. Monte Maniglia 3176 mt, Monte Bellino 2940mt, Passo della Cavalla …. Tutto quello che ci vuole per andare in quei posti è un concentrato di amore e passione. Lascio il gruppo in anticipo, Gianni e Stefano restano altri due giorni. Il cielo fuori dalle finestre dell'appartamento è plumbeo e da ragione alla radio che continua a ricordarmi che l'estate sta finendo. Sono in auto, per strada solo due camion carichi di pomodori destinati alle salse, viaggio e non so decidere, se verso un magico autunno, o verso uno spettacolare finale di estate. Ok finalmente a casa, apro la porta, schiamazzi, corse salti e risate. La radio ha torto, l'estate è dentro, qui l'estate continua. Gianni Garbelli Stefano Cervati https://youtu.be/7kepJjZxG5s